Fissando ombre danzanti
la pupilla dilata adorante,
equilibrio nell'intreccio dei gesti.
Riflessi nella pupilla
specchio dei vuoti.
Tu scegli maschera di fango
per modellare sorriso che doni
al cemento soffocante.
Sto esaurendo
latrati silenziosi
verso una negazione soffocando
nella maschera.
Eternamente unità nella
solitudine spezzando i sottili
filamenti di linfa per creare
la poesia a battiti smarriti,
consumando notti di voraci pasti
pagani su carta; pezzi di me
senza volto, pezzi di volto senza me.
giovedì 1 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
mercoledì 5 ottobre 2011
Nella danza delle foglie
il tuo primo respiro,
quando Demetra torna piangendo
tra anime sorde.
Fiorisci in questa tua unica
primavera, e se vorrai
gli alberi non dormiranno nel suono
della gentile neve.
Sii un Sole l'inverno:
lune che vestirai.
Saranno saggia tunica.
Domani ancora
ricordati Prima e Vera.
il tuo primo respiro,
quando Demetra torna piangendo
tra anime sorde.
Fiorisci in questa tua unica
primavera, e se vorrai
gli alberi non dormiranno nel suono
della gentile neve.
Sii un Sole l'inverno:
lune che vestirai.
Saranno saggia tunica.
Domani ancora
ricordati Prima e Vera.
domenica 7 agosto 2011
Vitelinfa
Baciarti come l'oro
dei bianchi raggi
che giocano randagi danzanti
sul festino della tua pelle.
Rifiuta l'inganno del fuoco
che invita al ballo il rosso volgare.
Figlia della terra,
il sacro albero è nato nella pioggia.
Amazzone incantatrice
di trampolieri silenziosi,
abitanti senza dimora nella sorte
di minore segno.
Occhi sorridenti al vuoto:
di buio antico il sapore,
mentre l'immagine si fa sacra
hai celebrato il rito del vento
sopra l'onda.
Anima nel ritornello delle stagioni
il sole persuadi a restare spettatore mortale,
e alla grande festa dei colori e dei canti
profani al tempo risorgimi
vitelinfa dei nostri corpi.
dei bianchi raggi
che giocano randagi danzanti
sul festino della tua pelle.
Rifiuta l'inganno del fuoco
che invita al ballo il rosso volgare.
Figlia della terra,
il sacro albero è nato nella pioggia.
Amazzone incantatrice
di trampolieri silenziosi,
abitanti senza dimora nella sorte
di minore segno.
Occhi sorridenti al vuoto:
di buio antico il sapore,
mentre l'immagine si fa sacra
hai celebrato il rito del vento
sopra l'onda.
Anima nel ritornello delle stagioni
il sole persuadi a restare spettatore mortale,
e alla grande festa dei colori e dei canti
profani al tempo risorgimi
vitelinfa dei nostri corpi.
venerdì 5 agosto 2011
mercoledì 3 agosto 2011
Icaro
Sono vuoto-contenitore
dell'abisso di falsa perfezione.
Voglio essere libero
dai miracoli del buio, possiedo scatole marmo
e pietra nell'anima di polvere.
Profondo l'antro della pazzia,
profonda l'oscurità della saggezza.
Non ho occhi per ammirare,
forma del sole, ho pupille cieche
per sterili sentimenti. Nella gabbia.
Rendi la luce antica,
a forma del sole.
Rendi i sensi, con l'acqua
lava gli occhi, crea la forma.
Ho voce nel buio per cantare la luce.
Di quale Padre figlio?
Di quale pensiero padre?
Sorridere come Icaro,
nel respiro più lungo.
Il lamento di Icaro - H. J. Draper, 1898
mercoledì 1 giugno 2011
Natura Mater
Se, Natura madre, bevessimo
da un calice fuoco
io scuoterei i sogni dai tuoi capelli
bruciando la seta.
Madre, abbiamo sete
di corpi e di forme.
Ho conosciuto notti
nel vuoto degli occhi
contemplando costellazioni.
Ho corteggiato la luna,
e l'ho posseduta.
Ora insegnami a danzare.
da un calice fuoco
io scuoterei i sogni dai tuoi capelli
bruciando la seta.
Madre, abbiamo sete
di corpi e di forme.
Ho conosciuto notti
nel vuoto degli occhi
contemplando costellazioni.
Ho corteggiato la luna,
e l'ho posseduta.
Ora insegnami a danzare.
venerdì 25 febbraio 2011
Estetica del paradosso
Sognando la Primavera a Febbraio
poiché tu puoi con una rosa
fiorire il mio cuore.
Sognando profumo di petali
fra capelli, nel nostro letto
in quell'unico respiro...
Il sogno ha schiuso bianche
di luce le ali di falena.
Amore è estetica del paradosso
verità alle tue labbra, mie labbra. Sempre.
poiché tu puoi con una rosa
fiorire il mio cuore.
Sognando profumo di petali
fra capelli, nel nostro letto
in quell'unico respiro...
Il sogno ha schiuso bianche
di luce le ali di falena.
Amore è estetica del paradosso
verità alle tue labbra, mie labbra. Sempre.
domenica 20 febbraio 2011
Ubique Daemon
Ovunque Lui
ambasciatore del sofferto,
padrone del trono scomodo,
ovunque angelo ali di fuoco
tentatore di deboli e potenti, anime pie
di sangue e neuroni e costole.
Ovunque Lui
serpe antica sbocciata l'ottavo giorno
nella terra.
Ovunque Lui.
Primo peccatore e primo ribelle.
Primo Poeta.
Uomo, nella tua torre
alta prigione di sofismi
il male hai corrotto e chiamato Daemon.
ambasciatore del sofferto,
padrone del trono scomodo,
ovunque angelo ali di fuoco
tentatore di deboli e potenti, anime pie
di sangue e neuroni e costole.
Ovunque Lui
serpe antica sbocciata l'ottavo giorno
nella terra.
Ovunque Lui.
Primo peccatore e primo ribelle.
Primo Poeta.
Uomo, nella tua torre
alta prigione di sofismi
il male hai corrotto e chiamato Daemon.
martedì 15 febbraio 2011
sabato 12 febbraio 2011
Io sono Vento
Io sono Vento
muovo chiome di foglie.
Io sono Vento
accarezzo volti nell'imbarazzo.
Io sono Vento.
muovo chiome di foglie.
Io sono Vento
accarezzo volti nell'imbarazzo.
Io sono Vento.
giovedì 10 febbraio 2011
Sale, sabbia e una corda
Scatola e vergogna
avvolge oscura e infelice gli stenti e i conati
nel suo ventre, nel freddo.
Bile sul vetro. Sbavare sulla carne,
lamenti tra vesti bagnate dal
sudore delle anime sporche.
Volare senza ali, questo paradosso.
Voglio sale sulle ferite e sabbia negli occhi,
una corda che abbracci senza amore il collo.
Urlare nel silenzio a occhi chiusi.
avvolge oscura e infelice gli stenti e i conati
nel suo ventre, nel freddo.
Bile sul vetro. Sbavare sulla carne,
lamenti tra vesti bagnate dal
sudore delle anime sporche.
Volare senza ali, questo paradosso.
Voglio sale sulle ferite e sabbia negli occhi,
una corda che abbracci senza amore il collo.
Urlare nel silenzio a occhi chiusi.
martedì 8 febbraio 2011
Odio gli asmatici borghesi e i burocrati adiposi, benestanti in monocolo e droghieri in pensione: tutti immersi nel rito della chiacchiera e del pettegolezzo, pronti a giudicare prima di capire, schierati d'istinto contro il nuovo in qualsiasi forma, ridotti alla sagoma di una maschera grottesca.
Odio la totale incomprensione e l'assoluta convinzione che ogni mia aspirazione artistica sia vana. E' il respiro dell'umano, il respiro della mia anima e soffocandolo hai deciso la mia condanna.
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