Cieco osservatore in vacui teatri d'orrore.
Acerbo odor di liquore
tra 'l buio l'olfatto palpa.
Il silenzio dei naufraghi
egli sorregge, la nuova onda
il vento agita, crea l'anima
su un nuovo sentiero nelle acque.
venerdì 3 dicembre 2010
martedì 30 novembre 2010
MUTA-MENTE: Ventiquattro.
Gioisci uomo, la nuova poesia è tornata.
clicca qui per leggere.
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di Francesco Pacchiotti e Luca G. Negro
giovedì 25 novembre 2010
Piangere alla Luna
Io poeta
creo disegni sfiorando
il vento nella luce
del Sole, in attesa
della notte, per piangere
alla Luna.
creo disegni sfiorando
il vento nella luce
del Sole, in attesa
della notte, per piangere
alla Luna.
venerdì 19 novembre 2010
Stesura del nuovo libro iniziata
Il vostro caro Abbottino ha iniziato la stesura di nuovo materiale che verrà utilizzato per la nuova pubblicazione.
Rimanete sintonizzati...
L.
Rimanete sintonizzati...
L.
giovedì 18 novembre 2010
Abbracciare la terra
Sono sazio delle
goliardiche visioni dell'Eden.
Sono pronto ad abbracciare
la terra e danzare onnipotente
perchè vivo.
goliardiche visioni dell'Eden.
Sono pronto ad abbracciare
la terra e danzare onnipotente
perchè vivo.
domenica 14 novembre 2010
Soffitto al cotone
Cammino a passo lento,
a passo scalzo sopra i tuoi
sogni di cielo turchino rosa viola,
equilibrista da occhio
a occhio su cotone silenzioso.
Colora di bianco il corpo
con carta sottile e
ricama sinuose le braccia
e le mani artiste nel vuoto
tessuto sopra il soffitto dei pensieri.
a passo scalzo sopra i tuoi
sogni di cielo turchino rosa viola,
equilibrista da occhio
a occhio su cotone silenzioso.
Colora di bianco il corpo
con carta sottile e
ricama sinuose le braccia
e le mani artiste nel vuoto
tessuto sopra il soffitto dei pensieri.
sabato 13 novembre 2010
mercoledì 10 novembre 2010
martedì 2 novembre 2010
Fango
Eternamente unità nella
solitudine spezzando i sottili
filamenti di linfa per creare
la poesia a battiti smarriti,
consumando notti di voraci pasti
pagani su carta; pezzi di me
nel fango.
solitudine spezzando i sottili
filamenti di linfa per creare
la poesia a battiti smarriti,
consumando notti di voraci pasti
pagani su carta; pezzi di me
nel fango.
giovedì 21 ottobre 2010
sabato 16 ottobre 2010
venerdì 15 ottobre 2010
lunedì 23 agosto 2010
Venezia Assopita
Venezia assopita
Una striscia tra le case di cemento,
scura. Un piccolo randagio corre via.
Errante nella città incantata,
fissando una Luna galleggiante tra i canali.
Il tempo scorre tra le mani, acqua di rugiada
che non lascia scampo.
Ma era bello imparare a camminare,
sull'acqua.
Una striscia tra le case di cemento,
scura. Un piccolo randagio corre via.
Errante nella città incantata,
fissando una Luna galleggiante tra i canali.
Il tempo scorre tra le mani, acqua di rugiada
che non lascia scampo.
Ma era bello imparare a camminare,
sull'acqua.
sabato 7 agosto 2010
Io: vivo
Si mischiano le ombre
e il colore si fa scure agli occhi,
soffoco gli occhi nella terra,
bevo linfa e nettare.
Io: vivo.
e il colore si fa scure agli occhi,
soffoco gli occhi nella terra,
bevo linfa e nettare.
Io: vivo.
giovedì 5 agosto 2010
Poesia per un amico
Resta immobile, sorridi
nel buio. Non importa sei hai perso,
ti resta il ricordo, quello che vive
e fa male, e brucia.
Brucialo dentro te, vivilo ancora.
Conservalo in caleidoscopici sogni.
Saranno tuoi, per sempre tuoi.
Ritorna al silenzio, unica cura,
ritorna alla caverna dove puoi
chiudere gli occhi,
escludere i falsi cieli
e nutrirti di ciò che resta
cercando gli altri pezzi persi
del puzzle.
Luca Giovanni Negro
lunedì 26 luglio 2010
lunedì 21 giugno 2010
Pain Of Salvation - Road Salt (testo e traduzione)
This time I'll try not to get hurt
This time I'll stay untouched with pain and dirt
This time I'll stick to what I've learned
This time I'll fly so low I won't get burned
Maybe it's not enough
Maybe this time it's just too much
Maybe I'm not that tough
Maybe this time the road is just too rough
Walk down, so I sit down, mmh...
I've walked this road so many years
I've worn down all my boots, I've cried all tears
So many crossroads left behind
So many choices burned into my mind
Maybe it's not enough
Maybe this time it's just too much
Maybe I'm not that tough
Maybe this time the road is just too rough
To take me home
This time I'll stay untouched with pain and dirt
This time I'll stick to what I've learned
This time I'll fly so low I won't get burned
Maybe it's not enough
Maybe this time it's just too much
Maybe I'm not that tough
Maybe this time the road is just too rough
Walk down, so I sit down, mmh...
I've walked this road so many years
I've worn down all my boots, I've cried all tears
So many crossroads left behind
So many choices burned into my mind
Maybe it's not enough
Maybe this time it's just too much
Maybe I'm not that tough
Maybe this time the road is just too rough
To take me home
To take me home
To take me home
To take me home
But I walk on
[Questa volta cercherò di non farmi male
Questa volta resterò intatto tra il dolore e la sporcizia
Questa volta, mi atterrò a quello che ho imparato
Questa colta volerò basso e non mi brucerò
Forse non è abbastanza
Forse questa volta è davvero troppo
Forse non sono forte
Forse questa volta la strada è troppo tortuosa
Proseguo a piedi, e mi siedo, mmh...
Ho camminato per tanti anni
Ho consumato tutti i miei stivali, ho pianto tutte le lacrime
Così ho lasciato il crocevia
E molte scelte bruciate nella mente
Forse non è abbastanza
Forse questa volta è davvero troppo
Forse non sono forte
Forse questa volta la strada è troppo tortuosa
Per portarmi a casa
Per portarmi a casa
Per portarmi a casa
Per portarmi a casa
Ma io continuo il cammino]sabato 5 giugno 2010
Il baratro senza fondo. Il vuoto e la materia.
Massimo Corbucci: "Gli atomi sono involucri di un baratro senza fondo".
Per spiegare tale affermazione mi servirò della chiarezza tratta da bioenergyresearch.com: "Cercate di immaginare un atomo e di paragonare la sua struttura ad un Edificio. Gli appartamenti sono gli elettroni degli shell e gli scantinati sono i barioni del nucleo. L'atomo classico era paragonabile ad un palazzo di 126 appartamenti, ad un'unica scala e gli "inquilini" potevano venirsi a trovare affiancati e sovrapposti in base al numero atomico, secondo una distribuzione che segue la consecutività dei numeri da 1 a 126. A 126 appartamenti venivano "assegnati" 126 scantinati. Che dovesse essere così appariva ovvio. L'atomo del modello Corbucci, conformemente all'Ordine di Riempimento dei Livelli Atomici, è un palazzo di 112 appartamenti, di cui 50 sono dislocati nella "scala A" e 62 nella "scala B", conformemente alla dicotomia Chimica degli Elementi A e B. Gli scantinati poi non sono affatto 112, ma conformemente al dato di fatto che alcuni elementi della Tavola Periodica davvero non aumentano di numero barionico, pur aumentando di numero atomico, sono 103! (46 sotto alla scala A e 57 sotto alla scala B) Perché mancano 9 scantinati ? Perché il Progettista dell'Universo ha dovuto "requisirli" per "scavarci" un Sotterraneo, che mette in comunicazione tra loro tutti gli atomi del Creato. Come dire che nel cuore dell'Edificio Atomo troviamo un "pozzo senza fondo" (uno spaventoso baratro) e le particelle del nucleo, contornano questo buco immenso, come le particelle degli shell elettronici contornano 2 buchi del pari smisurati."
E' evidente che gli elementi in ordine crescente di numero atomico, dall'Idrogeno - 1 all'atomo -112, non sono altro che Vuoto Quantomeccanico (il pozzo senza fondo = il "sotterraneo" della materia) , contornato da una "carrozzeria sempre più ingombrante".
La materia si è quindi generata dal nulla, dal vuoto. L'Uno nasce dallo Zero.
domenica 30 maggio 2010
Custodisco ogni tuo attimo
Morirei per avere un tuo sguardo.
Vivere ogni tuo attimo per farlo mio,
custodirlo in un ricordo
di gentile dolcezza,
assaporando il tuo profumo
in un secondo di vita e fragile certezza.
Lentamente scivolare in quel sentimento di
passione, che forte
mi lega a te.
Resuscitare e morire ancora
in un sogno di realtà infinita.
Vivere ogni tuo attimo per farlo mio,
custodirlo in un ricordo
di gentile dolcezza,
assaporando il tuo profumo
in un secondo di vita e fragile certezza.
Lentamente scivolare in quel sentimento di
passione, che forte
mi lega a te.
Resuscitare e morire ancora
in un sogno di realtà infinita.
Luca Giovanni Negro
Nascosto tra fragili petali di rosa
Gruppo Albatros il Filo
giovedì 7 gennaio 2010
Fatelo per me.
Ho conosciuto spiriti che spesso han trovato preda
su questa soglia. Mi è vietato parlar
di loro. Prendetemi per pazzo,
voi carne innocente,
voi che guardate il mondo a occhi chiusi.
Fatelo per me.
Non lasciate entrare queste parole
all'interno del vostro ragionar,
spegnete le luci della mente.
Cambiate poeta.
Spogliatevi della mia malattia.
Bruciate le mie parole.
Fatelo,
per me.
Liuk J. Abbott
mercoledì 6 gennaio 2010
Mi piace.
La proteggo nella stretta delle mie braccia,
perchè lei è un angelo caduto.Le mie ali di nero la circondano.
Le insegnerò a volare.
Mi piace.
Liuk J. Abbott
sabato 2 gennaio 2010
No problem amico. È tutto a posto.
Ti chiedo scusa fin d'ora per quello che sto per scrivere (anche se meriti ogni singola parola), perché quando si va troppo oltre con un amico, poi gli si chiede scusa.
Ho incassato il colpo l'altra sera. Ho provato a digerirlo. Ma non sono ipocrita, ho le palle (anche se non è una questione di palle, non voglio metterla su questo piano) per dirti che sei uno stronzo, voglio che tu capisca il male e il casino che hai combinato. Voglio che ti giri e guardi indietro, tutto quello che io ho fatto per TE, voglio che ti giri e ritorni in te. Hai la vista troppo annebbiata, forse per il tuo pacchettino dolorante.
Se tutto ciò rischia di creare inimicizie, io le scuse te le ho appena fatte. Ho la coscienza pulita.
È stato pesante, dico davvero. E ci sono voluti due giorni per trovare le parole e decidermi a scrivere.
Sono certo sei stato soltanto un esecutore, le parole dall'altra parte della porta non potevano essere le tue. E le ho prese alla lettera. Sono andato in macchina a “fare cosacce”. Infatti, amico, tutte le cosacce che ho fatto sono state dormire con la mia ragazza. Sai no, nel sacco a pelo.. perché era sottozero là fuori. Ma forse non te ne sei accorto.
Se il tuo cervello ha subito collegato: porta chiusa + luce spenta + camera di tua madre + più lettone comodo = oddio quando scoperò con la mia ragazza avrò il letto pieno di sghigia (!!!); forse ti sei dimenticato che in quel letto c'ero io, il tuo amico Luca, sai no quello che farebbe qualunque cosa per te, quello che si è fatto in quattro per tirarti su il morale poco più di un annetto fa dopo la delusione che porta il nome Sara. E ciò è dovuto alla vista annebbiata di cui parlavo prima. Tanto più che, forse l'avrai notato, in quello stesso letto c'è poi finita un'altra coppia e tu ti sei beccato la singola piazza, un bel colpo per le tua autorevole autorità autarchica sopra la tua proprietà immobiliare!
Tranquillo hai ragione tu... La prossima volta che avrò bisogno di fare un “pisolino” con la mia ragazza ti chiederò un permesso scritto, così se la tua donna (o chi altri...) vorrà sbattermi fuori, io potrò sbandierarglielo in faccia (il permesso sia chiaro, al resto ci pensi già tu).
No problem amico.
È tutto a posto.
venerdì 1 gennaio 2010
Senza Titolo
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